Strage di Firenze: non è solo questione di sicurezza
Lo scorso 16 febbraio, a Firenze, si è consumata quella che ormai tutti definiscono una vera e propria “tragedia sul lavoro”.
Nel cantiere dove si stava realizzando un nuovo capannone della Esselunga, sembrerebbe che si è avuto il cedimento di due piloni principali, provocando così un crollo repentino di solai e travi causando 5 morti e 3 feriti.
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo, senza però aver trovato ancora una pista su cui indagare, sebbene si parli di crollo e omicidio colposo. In questi giorni i giornali hanno parlato di lavoratori che non possedevano una posizione lavorativa regolare, di mancata formazione etc.
Il Papa ha espresso dolore e cordoglio per l’accaduto, rilanciando il suo appello nei confronti della sicurezza sui luoghi di lavoro.
A tal proposito, sorge una riflessione: sicuramente è un incidente su un luogo di lavoro, ma probabilmente sarebbe opportuno specificare che forse non si è effettivamente trattato di un evento di mancata sicurezza sul lavoro, bensì di una tragedia forse imputabile a una errata progettazione della struttura o errato mal posizionamento della stessa. Ovviamente solo la magistratura dovrà ricostruire le reali cause!
La tendenza dei media è strumentalizzare il tema della sicurezza sul lavoro per creare sensazionalismo, ma in presenza di tragedie così immense, sarebbe opportuno tacere in attesa delle corrette valutazioni e giudizi!
Forse, così non si fa notizia, ma è doveroso rispettare le numerose vittime sul lavoro, a prescindere dalle cause più o meno “sensazionali”.